DOMAINE DES ARONDES (Avenay Val D’OrPremier Cru– Vallée de la Marne)
LA STORIA CHE CAMBIA PELLE
Non è difficile dare una connotazione precisa al piccolo villaggio di Avenay. Scesa la modesta altura della Montagna di Reims, in direzione Epernay, la strada regionale D1 piega verso est per raggiungere in breve la sponda destra del fiume Marna. Il paesaggio si compone qui di tante piccole colline intensamente e storicamente vitate. Avenay, con gli adiacenti Ay, Mutigny e Mareuil è il cuore della cosiddetta Gran Vallée, effettiva cerniera tra la montagna di Reims, a nord, e la Cote desBlancs, a sud oltre il fiume. Comune che conta meno di mille abitanti, Avenay (Premier Cru al 93%) vanta lunga tradizione vinicola, con riferimenti storici ai suoi vini (al tempo fermi) che precedono la fama del confinante villaggio di Ay, classificato Grand Cru. Oltre il 20% dell’estensione comunale è coperta da vigne (quasi 250ha) con una forte presenza del Pinot Nero (circa l’80%) in netta supremazia rispetto allo Chardonnay ed al Pinot Meunier (entrambe attorno al 10%). Il suolo ha una stratificazione precisa; la parte superficiale, specie nelle parti più basse, è composta da argille, a coprire, appena sotto,profonde vene di gesso di colore bruno e grigio.
Marie Laurent è figlia d’arte; i suoi genitori per decenni hanno tenuto alte le sorti della piccola Maison Laurent-Gabriel, titolare di una manciata di ettari (circa 3ha) in Avenay (in larga parte a Pinot Noir) e qualche nobile filare tra Avize ed Oger (ovviamente a Chardonnay). Marie non è una “addetta ai lavori” ma ha amicizie importanti ed un’idea chiara su quello che sarà il futuro della sua azienda: una produzione artigianale con sole uve di proprietà da vigne ispirate ai più moderni concetti della biodinamica. A darle una mano Cedric Moussé, giovane e quotato enologo, produttore a sua volta, amico di lunga data.
LO STILE DOMAINE DES ARONDES (Agricoltura Biodinamica) Le etichette già suscitano curiosità. Il loro design, giovane e sbarazzino, richiama gli elementi della Maison; l’effige della casa di famiglia è accompagnata da quella di una rondine e non mancano i riferimenti agli elementi fondanti (sole, luna, terra, acqua) di una viticoltura ispirata al biologico. Non da meno i nomi delle etichette, citazione di una serie di brani francesi di successo degli anni passati (da Lio a Rita Mitsouko). Il contenuto non delude: di estrema pulizia nell’espressione olfattiva, sempre calibrato nelle vinificazioni per una vinosità che invita alla beva. Una prima uscita che lascia il segno e che è presagio di una ulteriore crescita.
LE NOSTRE SCELTE
LES SENTIERES BRUT 1er CRU Pinot Nero in prevalenza (75% di Avenay), con saldo di Chardonnay (20%da Avize ed Oger) e Pinot Meunier (5% di Avenay). Cuvée composta al 50% della vendemmia 2016 a cui è aggiunto un 50% di Solera (Vin de Reserve da un’unica vasca contenente le annate dal 2010 al 2015). Malolattica non svolta, sosta sui lieviti di oltre 66 mesi, dosaggio a 8 gr/l con zucchero di canna e Solera.
Il commento: Una bollicina molto fine, dettata da una lunga sosta sui lieviti, accompagna una bocca piena, di ottima tonicità e freschezza. Il Pinot Nero si esprime con un frutto generoso e succoso, lo Chardonnay regala un tocco di mineralità. La presenza pur importante del Solera (la metà della cuvée) non appesantisce la beva che resta agile e fragrante. La presenza zuccherina del dosaggio risulta molto ben integrata nel vino.
FALLAIT PAS COMMENCER BLANC DE BLANCS BRUT 1er CRU Chardonnay in purezza con uve provenienti da Avenay Premier Cru, Avize e Oger Grand Cru. La cuvée è composta da due annate: 50% della vendemmia 2016 e 50% della 2017. Malolattica non svolta, vinificazione in acciaio, sosta sui lieviti di 60 mesi. Dosaggio di 5 gr./l. alla sboccatura. TIRATURA DI SOLE 887 BOTTIGLIE.
Il commento: L’apporto dello chardonnay della Cote desBlancs (Avize ed Oger) si avverte netto al naso con note agrumate e salmastre. Veramente microscopica la tiratura, meno di 1000 bottiglie che però nulla tolgono alla precisione tecnica ed alla cifra stilistica con cui è realizzato.
J’T’EMMENE AU VENT BLANC DE NOIRS BRUT 1er CRU Unica annata, la vendemmia 2015 (millesimato non dichiarato), per una cuvée composta dal Pinot Noir di Avenay in purezza.Vinificazione in acciaio, malolattica non svolta, sosta lunghissima sui lieviti: 7 anni. Dosaggio di 6 gr/l alla sboccatura con Solera e zucchero di canna. TIRATURA DI SOLE 672 BOTTIGLIE.
Il commento: “Alter ego” del Blanc de Blancs, è un Pinot Nero in purezza con selezione delle uve dalle vigne più vecchie di Avenay Premier Cru. Insospettabile l’eleganza e la vivacità per uno Champagne a base di uve rosse, minimamente segnate dalla lunga sosta sui lieviti. Naso e bocca di estrema pulizia.
C’EST COMME CA EX. BRUT 1er CRU Compendio dei due sopra indicati “mono-cépage”, è una cuvée composta in parti uguali da Pinot Noir (Avenay) e Chardonnay (Avize e Oger). Unica annata, la vendemmia 2016 (millesimato non dichiarato), vinificazione in acciaio, malolattica non svolta, sosta sui lieviti di 60 mesi. Dosaggio in extra brut, di 4 gr/l. TIRATURA DI SOLE 476 BOTTIGLIE.
Il commento: Il Pinot-Chardo, così come simpaticamente ribattezzato da Marie Laurent, racconta le due diverse anime dell’azienda. Da una parte il Pinot Noir di Avenay, con un suolo misto di argille e calcare bruno, dall’altra lo Chardonnay di Avize ed Oger, con il gesso bianco protagonista. Naso e bocca contrappongono in equilibrio il frutto maturo del pinot nero alla vena acida dello Chardonnay. Pochissime le bottiglie, quasi una “prova” per capire se e come il matrimonio tra le due “anime” aziendali può funzionare. A nostro parere: buona la prima!